La procura di Palermo ha disposto l’arresto di Paolo Arata e del figlio. Sono accusati di corruzione con aggravante mafiosa.
PALERMO – Paolo Arata, ex consulente della Lega per l’energia ed ex deputato di Forza Italia, e il figlio Francesco sono stati arrestati su disposizione del gip di Palermo Guglielmo Nicastro su richiesta della Dda guidata da Francesco Lo Voi.
Le accuse
I due soggetti finiti in manette sono accusati di “intestazione fittizia, con aggravante di mafia, corruzione e autoriciclaggio”.
Arata, soci occulti di Vito Nicastri
Le indagini, condotte dalla Procura di Palermo e dalla Dia di Trapani, avrebbero portato alla luce un sistema criminale in cui Paolo Arata e il figlio sono strettamente collegati a Vito Nicastri. I due, secondo i magistrati, sarebbero soci occulti dell’imprenditore trapanese dell’eolico, ritenuto tra i finanziatori della latitanza del boss Matteo Messina Denaro. Oltre che nei confronti dei due Arata il giudice ha disposto l’arresto per Nicastri, la cui la misura è stata notificata in carcere in quanto già detenuto, e per il figlio Manlio, indagati pure loro per corruzione, auto riciclaggio e intestazione fittizia. Ai domiciliari è finito invece l’ex funzionario regionale dell’Assessorato all’Energia Alberto Tinnirello, accusato di corruzione.
Indagine collegata al caso Siri
L’inchiesta in questione è una tranche dell’indagine che nei mesi scorsi ha fatto scoppiare il caso di Armando Siri. Alcune intercettazioni avrebbero svelato il pagamento di una tangente all’ex sottosegretario leghista alle Infrastrutture da parte di Paolo Arata. In cambio del denaro Siri avrebbe presentato un emendamento al Def, poi mai approvato, sugli incentivi connessi al mini-eolico, settore in cui l’ex consulente del Carroccio aveva investito.